L’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale di Bergamo è impegnata nel completamento della propria struttura organizzativa e per questo bandisce due concorsi per istruttori tecnici (2 posti) ed amministrativi (3 posti).

Le figure ricercate saranno inserite nell’ambito delle unità organizzative che presidiano le funzioni di staff, di regolazione e controllo dei servizi affidati e delle funzioni tecniche di cui l’Agenzia è titolare.

I due bandi sono pubblicati sul portale del Dipartimento della Funzione Pubblica (www.inpa.gov.it) ed esclusivamente su questa piattaforma sarà possibile presentare le proprie candidature.

La scadenza è fissata per il giorno 15 gennaio 2025, alle ore 12:30.

All’inizio di ottobre una delle aziende che gestiscono i servizi di TPL nella provincia, Gruppo Locatelli, ha segnalato uno spiacevole episodio: ignoti avevano danneggiato i sedili di un autobus, avevano imbrattato una pensilina con graffiti e scritte offensive ed avevano disseminato rifiuti in prossimità di una fermata.


Si tratta di episodi isolati ma estremamente spiacevoli, soprattutto quando si consideri il valore pubblico dei mezzi del trasporto collettivo: da un lato, questi sono acquistati e gestiti attraverso soldi pubblici, ossia della cittadinanza; per altro verso, i mezzi del trasporto collettivo sono pezzi dell’ambiente pubblico, condiviso e condivisibile da tutti/e.


Quando tali episodi assumono il valore e la forma di un reato, spetta naturalmente all’Autorità Giudiziaria ed alla Pubblica Sicurezza occuparsene. Ma prima ed oltre a ciò, deve esserci il senso di responsabilità, a partire dagli/dalle utenti del trasporto pubblico che devono mostrare la propria partecipazione nei confronti di un bene che è pubblico proprio perché è di tutti/e e non solo di qualcuno.


Anche per sollecitare e favorire la partecipazione dell’utenza, l’Agenzia per il TPL di Bergamo ha lanciato nella scorsa primavera il progetto Marta: nato da un episodio di violenza di genere consumato su un mezzo pubblico e denunciato da una coraggiosa ragazza di Bergamo – Marta, appunto – il progetto si è esteso a tutte le situazioni di violenza e disagio che possono viversi nei luoghi e nei mezzi del trasporto pubblico.


L’obiettivo ultimo del progetto non è, ovviamente, sostituirsi alle pur necessarie azioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza ma, piuttosto, valorizzare la partecipazione e la sensibilità di cittadini e cittadine verso questi episodi: l’auspicio è che, attraverso il progetto, si riesca a prevenire ed evitare che tali episodi accadono.

Dall’indagine ISFORT commissionata dall’Agenzia TPL di Bergamo, e presentata lo scorso 28 settembre al Palazzo della Provincia, è emerso un rapporto dettagliato sulla mobilità dei bergamaschi e delle bergamasche che il direttore dell’ente, Carlo Carminucci, ha illustrato proprio in sede di convegno.

Il rapporto, nella sua forma abbreviata, è stato reso pubblico in una news del 02.10.2024.

Qui sotto è possibile scaricare il rapporto nella sua versione integrale.

Tutti i rapporti verranno periodicamente pubblicati sul nostro sito ufficiale a questo link e resi scaricabili in formato PDF.

La giornata di studio dell’8 ottobre, svolta presso l’Aula Fornasa dell’Università degli Studi si Bergamo sede Sant’Agostino, ha consentito di approfondire una tematica di grande attualità per il settore del trasporto pubblico la cui analisi, ad oggi, non è stata completamente sviluppata. Il tema, l’analisi delle compensazioni, pur presentando aspetti tecnici molto specifici, assume un rilievo pratico notevole perché riguarda la possibilità che gli enti pubblici che affidano i servizi di trasporto collettivo possano intervenire periodicamente per valutare se il livello delle compensazioni (cioè, i trasferimenti che le imprese di trasporto ricevono per l’effettuazione di servizi pubblici) sia appropriato e coerente con la quantità e la qualità dei servizi affidati. Si tratta di un intervento che discende direttamente dalla normativa comunitaria e per questo coinvolge diversi livelli decisionali, nazionali (autorità di regolazione, ministero) e locali (enti locali, agenzie), oltre che tutti gli operatori del trasporto.

Proprio per affrontare questa tematica l’Agenzia TPL di Bergamo, insieme con l’Università di Bergamo ed il Creaf dell’Università di Brescia, hanno raccolto in due sessioni di lavoro – al mattino sui temi giuridici, al pomeriggio sugli aspetti economici - giuristi, economisti e rappresentanti della Commissione europea e dell’ART Autorità di Regolazione dei Trasporti. Ne è scaturito un dibattito molto intenso che ha anche coinvolto in modo partecipato i circa quaranta partecipanti, esponenti del mondo delle imprese di trasporto e delle istituzioni.

Nella varietà di posizioni espresse è emerso chiaramente che la verifica delle compensazioni debba svolgersi prioritariamente per evitare che i trasferimenti risultino non coerenti con la natura e la dimensione dei servizi affidati. Al tempo stesso, però, si è evidenziato che tale verifica non debba confliggere con un più generale obiettivo di miglioramento dei servizi che passa anche attraverso un miglioramento della redditività delle imprese.

In questo senso, anche in risposta alle sollecitazioni di alcuni partecipanti, è stato ribadito da parte della Dott.ssa Ivana Paniccia dell’ART che è in corso una revisione di alcune parti dell’ultima delibera anche a chiarimento di tale tema.

Nel dibattito sviluppato nel pomeriggio gli interlocutori e le interlocutrici hanno affrontato il tema del rapporto tra l’analisi delle compensazioni e le modalità di affidamento dei servizi sottolineando che, anche se applicabile sempre, l’analisi assume un valore maggiore in particolare per gli affidamenti diretti che riguardano le aziende di proprietà degli enti (il cosiddetto affidamento in house o, secondo la terminologia comunitaria, ad operatore interno).

Le modalità con le quali si è svolto l’incontro hanno consentito, oltre ad uno sviluppo completo degli argomenti, anche un’attiva partecipazione dei presenti che hanno potuto proporre i propri interventi dando vita anche a vivaci ed interessanti scambi con i relatori e le relatrici delle due sessioni di lavoro.

Martedì 8 ottobre 2024 dalle 10.00
Università degli Studi di Bergamo-Aula Fornasa, Sant’Agostino
P.le Sant’Agostino 2

L’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino di Bergamo, insieme al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo e il Centro di Ricerca d'Ateneo on European Affairs (CREAF) dell’Università di Brescia, ha organizzato una giornata di studio sul tema delle Sovracompensazioni nel trasporto pubblico locale in programma l’8 ottobre, presso l’Aula Fornasa dell’Università di Bergamo (Piazzale Sant’Agostino).


Il focus della giornata di studi sarà la valutazione di adeguatezza della compensazione, ovvero il valore economico riconosciuto agli operatori per gli oneri di servizio pubblico loro attribuiti, quale strumento per la regolazione dei servizi di trasporto pubblico locale.

La regolazione dei servizi di trasporto pubblico locale è andata infatti arricchendosi negli anni di molti strumenti, tutti finalizzati a garantire una maggior tutela della concorrenza e, al tempo stesso, un’adeguata misura del valore attribuito al servizio pubblico. Tra questi, la valutazione di adeguatezza della compensazione è uno strumento tra i più importanti, ma al contempo dibattuti nella giurisprudenza comunitaria e nazionale, oltre che nella teoria economica.


Non si tratta di una questione di natura puramente teorica ma, al contrario, presenta riflessi concreti sulla conduzione del rapporto tra enti affidanti ed aziende che possono incidere in modo determinante sull’equilibrio economico di questi servizi.


La giornata sarà pertanto articolata in due sessioni: la prima, al mattino, dedicata all’esame degli aspetti giuridici del tema; la seconda, nel pomeriggio, focalizzata sugli aspetti economici e regolatori del tema oggetto dell’evento seminariale.


In entrambe le sessioni si confronteranno studiosi della materia, professionisti e rappresentanti di enti pubblici e della regolazione, nazionale e comunitari come da programma allegato.

Lo scorso 28 settembre 2024 si è tenuta a Bergamo, presso la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia, la conferenza dedicata al Primo Rapporto sulla Mobilità nel bacino di Bergamo, una presentazione dell’indagine sulla mobilità dei bergamaschi e delle bergamasche. L’evento ha visto la partecipazione di esperti/e e rappresentanti del settore della mobilità locale e delle Province lombarde di Milano, Brescia, Lodi, Monza-Brianza e Pavia. A introdurre gli interlocutori sono stati la presidente di Agenzia TPL Bergamo Angela Ceresoli e il direttore Marcello Marino, con un primo intervento dell’Assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo Marco Berlanda.

L’indagine, commissionata dall’Agenzia al centro di ricerca ISFORT, è stata illustrata dal direttore Carlo Carminucci e ha offerto una panoramica sullo stato attuale della mobilità bergamasca.

In particolare è stata analizzata la domanda di TPL da parte dell’utenza nei quattro bacini sub-provinciali. Nello studio sono valutati gli indicatori sui volumi della domanda, sulle caratteristiche degli spostamenti e sui mezzi di trasporto utilizzati. Il direttore si è soffermato sul cambiamento dell’uso dei mezzi pubblici nell’arco degli ultimi quattro anni, ovvero nel periodo post-covid, ma anche sui cambiamenti più in generale dell’uso di bici/micro-mobilità, auto e moto. Non sono mancate valutazioni sul livello di soddisfazione dell’utenza. L’intervento si è concluso con spunti per possibili azioni di miglioramento dei servizi.

La seconda parte della conferenza ha visto commentare l’indagine dai tre ospiti della giornata Matteo Colleoni, Professore dell’Università di Milano Bicocca, Patrizia Malgieri, supervisore della mobilità urbana di TRT Trasporti e Territorio, e Luca Tosi, direttore dell’agenzia TPL di Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia.

Tra gli altri uno spunto interessante è emerso dalla riflessione di Matteo Colleoni sul ruolo e l’importanza che possono avere, in contesti come quello bergamasco, le politiche di mobility management: uno dei dati più significativi emersi dall’indagine, infatti, è stato la ridotta attrattività del trasporto pubblico nei confronti del segmento di domanda costituito da coloro che si spostano per lavoro. Su tale segmento occorrerà in futuro agire e senz’altro l’attuazione di programmi di mobility management, anche estesi al di là dei confini cittadini, può contribuire a migliorare i risultati in tal senso. A margine dell’intervento di Colleoni è stato ricordato che da pochi mesi al direttore dell’Agenzia è stato affidato dal Comune di Bergamo il ruolo di “mobility manager d’area”, ossia il coordinatore dei mobility manager aziendali: ciò potrà, nei prossimi mesi, contribuire ad evidenziare importanti sinergie tra funzioni dell’Agenzia e politiche di mobility management.

Patrizia Malgieri si è invece soffermata su altri aspetti emersi dall’indagine: da un lato, la forte distinzione di comportamenti e tendenze tra l’area urbana del capoluogo e le aree più periferiche del bacino. In queste seconde il ricorso all’auto privata è più consistente e ciò costituisce al tempo stesso causa e conseguenza della dimensione e dell’estensione dell’offerta di trasporto collettivo. Un altro aspetto che l’indagine ha messo in luce è la distinzione di comportamenti secondo il genere: il tema è naturalmente complesso e riporta non solo all’ambito della mobilità ma al complesso di condizioni sociali ed economiche che caratterizzano il tessuto del bacino. È certo, comunque, che la componente femminile della popolazione mobile meriti un’attenzione specifica e in questo senso è stato annunciato che il prossimo anno l’indagine prevederà un focus specifico proprio sulla “mobilità di genere”.

Un punto chiave dell’intervento di Luca Tosi è stato l'invito a organizzare i servizi in base alla domanda effettiva, abbandonando l’idea di basarsi solo su medie statistiche, che non riflettono la complessità e la varietà dei territori. Indagini come quella realizzata dall’Agenzia con il contributo di Isfort sono senz’altro cruciali ai fini di una migliore conoscenza – quantitativa ma anche qualitativa e comportamentale – della domanda di mobilità: e una migliore conoscenza della domanda è il presupposto irrinunciabile dell’attività di pianificazione dell’offerta di trasporto pubblico. Naturalmente, poi, per poter agire sull’offerta occorre inevitabilmente agire sulle risorse e questo, ad oggi, rappresenta un punto di debolezza del sistema non tanto e non soltanto nella regione ma in tutto il Paese.

Infine, il direttore Marcello Marino ha sottolineato l’importanza di costruire una solida infrastruttura informativa per favorire lo sviluppo di soluzioni condivise e innovative nel settore della mobilità, con le agenzie che giocano un ruolo fondamentale nel fornire dati imparziali e utili per una pianificazione funzionale.

In conclusione, per migliorare la qualità della mobilità e soddisfare le esigenze dei cittadini il percorso da seguire è complesso ma ricco di opportunità e rappresenta una sfida comune a tutti gli attori della mobilità.

Da questo mese prende il via la pubblicazione da parte dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Bergamo dei dati di vendita registrati mensilmente dagli operatori del bacino. La pubblicazione rientra nel quadro delle iniziative che l’Agenzia ha messo in campo per aumentare il grado di trasparenza dei servizi resi nel bacino e, al tempo stesso, consentire una riflessione consapevole ed informata su uno degli aspetti di maggiore criticità per quanto riguarda il trasporto collettivo: l’andamento della domanda. Dal termine dell’emergenza sanitaria tutti gli indicatori locali e nazionali fanno registrare una rilevante difficoltà a riguadagnare i livelli di uso del mezzo pubblico precedenti. E questo rappresenta un elemento di forte preoccupazione non solo per il settore del trasporto pubblico ma per l’intero sistema della mobilità che, senza un robusto contributo della mobilità collettiva, vede deteriorati i propri standard di sostenibilità.
I dati contenuti nel Bollettino Statistico provengono dal sistema di monitoraggio dei servizi e consentono di avere un’informazione aggiornata circa quantità, tipologia e valore dei titoli di viaggio venduti. Si tratta di un set informativo che, nella sua sinteticità, può contribuire ad avere una visione aggiornata e documentata dell’andamento della domanda di trasporto pubblico nell’intero bacino.

Come detto, la pubblicazione del Bollettino Statistico non esaurisce l’impegno dell’Agenzia ad una migliore conoscenza e diffusione dei dati di domanda. Ne è diretta testimonianza lo studio commissionato ad Isfort – importante centro di ricerca sui trasporti – sulla domanda di mobilità dei bergamaschi e delle bergamasche. La ricerca si iscrive nell’ambito della prima “Relazione sullo stato della mobilità” che l’Agenzia, a partire da quest’anno, intende realizzare per offrire un contributo di conoscenza dello stato della mobilità nel bacino di Bergamo. La ricerca, che ha utilizzato anche i risultati di un’indagine campionaria basata su circa 1.800 interviste in tutta la provincia, traccia un quadro ampio ed articolato della domanda di mobilità, sia pubblica che privata, evidenziandone le caratteristiche dimensionali e gli aspetti comportamentali. Si tratta di un’analisi ricca e densa di spunti ed elementi di riflessione che verrà presentata sabato prossimo, presso la Sala Consiglio della Provincia di Bergamo, dal direttore dell’Isfort, Carlo Carminucci. Saranno chiamati a discutere gli esiti dell’analisi il professor Matteo Colleoni, dell’università di Milano Bicocca; il dottor Luca Tosi, direttore dell’Agenzia TPL di Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia; l’ing. Patrizia Malgieri, partner di TRT Trasporti e Territorio. All’incontro interverranno, oltre alla Presidente dell’Agenzia, Angela Ceresoli ed al Direttore, Marcello Marino, il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi e l’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Marco Berlanda.
L’incontro, che avrà luogo a partire dalla 9:30, rientra nel quadro delle iniziative del Comune di Bergamo per la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.

L’inquinamento ambientale all’interno delle aree urbane non riguarda solamente l’ambito della qualità dell’aria: uno dei principali problemi delle città moderne è l’inquinamento acustico. Il notevole incremento dei livelli di rumore nelle grandi città è causato soprattutto dal traffico dei numerosi veicoli privati che viaggiano sul suolo urbano, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sulla qualità della vita.

L'inquinamento acustico generato dai veicoli privati è dovuto a diversi fattori:

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato che il rumore causato dal traffico può essere responsabile di: disturbi del sonno, come insonnia e cattiva qualità del riposo; stress e ansia, con aumento della sensazione di malessere tra i/le cittadini/e; problemi cardiaci, con incremento del rischio di malattie cardiovascolari come ipertensione e infarti; e riduzione delle capacità cognitive, con influenze negative sulla concentrazione e la produttività.

Per ridurre l’inquinamento acustico nelle aree urbane e i problemi che ne derivano, una delle soluzioni più efficaci è promuovere l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Spostarsi in autobus, tram, metropolitane o treni offre una serie di vantaggi che vanno ben oltre la riduzione del rumore.

Usufruire maggiormente dei servizi pubblici diminuendo l’utilizzo dei veicoli privati riduce il traffico stradale determinando meno congestione del traffico, meno rumori associati ai veicoli in movimento e minor numero di clacson e allarmi. Inoltre, i moderni mezzi di trasporto pubblico, come i tram e le metropolitane, sono più silenziosi rispetto alle automobili tradizionali. Anche l’introduzione di autobus elettrici o ibridi sta ulteriormente abbassando i livelli di rumore nelle città, grazie a motori senza combustione, con ulteriori rimandi positivi per la qualità dell’aria in termini di minori emissioni di CO₂. Un altro aspetto vantaggioso conseguente l’incremento dell’utilizzo di mezzi pubblici concerne la pianificazione urbana che vede ridotto lo spazio occupato da strade e parcheggi, potendo investire in infrastrutture verdi come parchi e piste ciclabili, migliorando non solo la qualità della vita dei/delle residenti ma anche l’attrattività delle città.
L'adozione di misure che incentivano l'uso del trasporto pubblico può aiutare a ridurre significativamente sia l’inquinamento dell’aria che quello acustico, offrendo vantaggi ecologici e sociali e migliorando la vivibilità delle città.

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